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By apevintage 8 Ottobre 2020 In I racconti di Crescenzo, Il Motocarro nella Storia di Langella

La storia di Crescenzo Langella e le sue Ape Piaggio

La nostra storia inizia nel lontano 1953 quando mio Padre Antonio e suo Cognato Pasquale ampliarono la loro attività di Agricoltori con la vendita presso i grossisti che venivano a caricare con i loro camioncini il raccolto. Ormai il trasporto del raccolto era diventato molto costoso e rimaneva poco margine.

Correva l’anno 1968 quando nacqui io. PAPA’ per recarsi in ospedale ci andava con un Motom 48. Quest’ultimo si fermò per strada a causa di un guasto. PAPA’ entrò in un concessionario diede in permuta il suo vecchio Motom e ne comprò uno nuovo. Pochi giorni dopo comprò un Ape piaggio AD1 mentre Zio Pasquale acquistò un Ape ac3 usata ed entrambi rivoluzionarono il modo del trasporto del loro raccolto al mercato.

Ricordo che mio PADRE e mio Zio usavano tutta la loro forza per gestire questi mezzi, sempre carichi oltre l’impossibile, l’importante era arrivare presto al mercato col maggior RACCOLTO possibile, perché non c’era tempo di fare due viaggi, si vendeva quello che si portava in quel momento.

La produzione principale della famiglia Langella erano i pomodori San Marzano; la raccolta avveniva da inizio a fine agosto, e capirete l’importanza dei nostri carichi.

Già all’età di 5 anni mi recavo con PAPA’ al mercato. Rimanevo affascinato di questo mastodontico ammasso di farro che solo il mio PAPA’ sapeva far muovere. Volevo a tutti i costi guidare anche io, ma mio PADRE non ci pensava nemmeno mettermi alla guida. All’età di 8 anni rubai le chiavi a PAPÀ; con enorme fatica guidai per piccoli tratti quell’Ape nella campagna.

Col tempo ho preso una grande dimestichezza nel guidare L’Ape, ed osservando il meccanico che veniva alla Masseria per la necessaria manutenzione ordinaria ho imparato alcune nozioni di meccanica.

Con l’ape facevamo tutto, trasportavamo qualsiasi cosa, effettuavamo traslochi, li abbiamo usati per portare il cemento per un nostro vicino di casa. Non si fermavano mai, erano al centro della nostra famiglia.

Nel 1990 mi sposai con Maria Grazia. PAPA’ mi regalò l’auto nuova di zecca, una fiat uno SMART. L’Amore di aver guidato l’Ape era grande, al punto di percorrere il FOLLE viaggio di nozze con essa.

Fu l’inizio della storia d’amore con l’Ape e mio PADRE mi regalò per le nozze anche la sua Ape, messa a nuovo, ero felicissimo!

Partii per Milano con la mia sposina sull’Ape, carica con tutto ciò che poteva servire per iniziare questa avventura da giovane coppia.

Il viaggio durò 11 giorni, un’infinità di fermate, ma riuscii ad arrivare a Cernusco sul Naviglio (MI).

L’ape è e farà parte della mia vita, ancora è nel mio garage, ed ho lasciato testamento che sarà lei a condurmi al cimitero.

Una passione lunga una vita, quella per le Ape e i Motocarri, chehanno scritto una delle pagine più importanti della mobilità urbana e commerciale, quella del trasporto leggero che infiamma l’entusiasmo di tutti gli amanti di questi piccoli, robusti e instancabili mezzi a tre ruote, i mezzi che hanno aiutato a ricostruire l’Italia nel dopo guerra.

Non solo adulti che vogliono rivivere le emozioni del tempo passato, sono veramente tanti anche i giovani che vogliono viaggiare con la “macchina del tempo” e, quindi, richiedono il noleggio di un Ape o un Motocarro, per una gita, per il proprio matrimonio, la propria attività commerciale, oppure gli appassionati che sono alla ricerca di Ape e Motocarri usati. 

Belli e degni di ammirazione, dominano le strade ed attirano l’attenzione, suscitando curiosità, interesse e per chi li conosce anche tanta nostalgia di quei bei periodi.

Gli Ape e Motocarri non passano mai di moda perché hanno la capacità di risvegliare sentimenti di nostalgia mista ad entusiasmo. Hanno anche un notevole valore storico ed economico che contribuisce a renderli ancor più preziosi.

La famiglia Langella, ormai da tre generazioni, ha viaggiato e sta viaggiando tutt’oggi con questi mezzi. Tutti li ricordiamo viaggiare nelle piccole strade dei paesi, anche quelli di montagna, sempre stracarichi; i proprietari si inventavano di tutto per sfruttare al massimo ogni singolo viaggio.

Non c’era attività che Ape non potesse fare, Il lattaio, i negozi ambulanti, le imprese di costruzione; vi erano negozi di casalinghi ambulanti detto

“OOO’ PIATTAR CHE MANG PIAT” che vederli tutti era una meraviglia per la varietà di articoli che trasportava e vendeva in una grande vetrina mobile. Per tutti non era un mezzo di trasporto, ma era una parte della famiglia ed in ogni paese aveva un nome diverso. La domenica questi mezzi li vedevamo davanti alla chiesa puliti e lindi con le sedie sui cassoni perchè si andava a messa o da qualche parente.

Molti storici oggi parlano del miracolo che i piccoli motocarri hanno svolto, la famiglia Langella lega la sua storia a questi mezzi.

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