Nella storia dell’automobile, forti recessioni economiche post-guerra, crisi energetiche e carburanti costosi, hanno spinto ad ingegneri e meccanici di ricercare un qualcosa di diverso, un miracolo per far si che le persone potessero muoversi liberante ed a basso costo; nel dopo guerra i mezzi erano militari adattati, a benzina con consumi e costi elevatissimi.
Mi ricordo da ragazzo, di aver trasportato con i miei amici a piedi per le strade mattoni e cemento, uno per uno, sacchetto per sacchetto. A volte capitava la fortuna di avere una bicicletta con cassone in prestito per poche ore. I miei genitori portavano al mercato i pomodori in cassette tenute sulla testa, ma la guerra ci aveva impoveriti, i mezzi erano creati e costruiti per combattere.
Gli ingeneri di allora avevano subito intravisto la motocicletta quale mezzo economico, consumava poco, facile da costruire perché piccola, motori semplici. Da sola non serviva a molto, però nelle strade si iniziavano ad intravedere motociclette militari dove veniva attaccato in qualche moto un carrello.
Il forte bisogno di tutta una popolazione di poter disporre di un mezzo per muoversi e lavorare portò alla nascita dei primi motocarri, moto con un cassone; i primi un po’ bruttini ma poi pian piano sempre più grandi veloci e funzionali.
Il motocarro si sviluppò rapidamente: Dai modelli di piccolissima cilindrata, ai mezzi di gande dimensione, Piaggio e Moto Guzzi crearono un gamma di mezzi ideali a qualsiasi esigenza della popolazione.
Motocarri divennero popolari in un’Europa devastata dalla Seconda guerra mondiale, in cui diverse aree ricadevano sul razionamento del carburante durante l’inverno o in periodi particolarmente difficili di crisi economica. Nel 1956 ci fu una crisi energetica pesante, non si trovava benzina da nessuna parte, e quella poca doveva durare il più possibile, ecco perché le Ape Piaggio di allora erano spartane, oltre al fatto che le strade furono costruite per i cavalli ed i pedoni, piccole e quasi mai asfaltate.
Questi motocarri furono la salvezza di tutti noi italiani, lo fu anche per la mia famiglia, il trasporto su strada è indispensabile per l’economia di un paese: Più la merce viaggia velocemente e più il popolo ha la possibilità di progredire.
“La storia dei motocarri la inserirei nei testi di tutti gli studenti di ordine e grado, perché questi mezzi hanno creato un Europa moderna e ricca”.
Langella Crescenzo
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